The Lodger (il pensionante)

Regista: Alfred Hitchcock

Anno: 1927

Durata: 90 min

Paese: Gran Bretagna

Sinossi

Soggetto: dal romanzo di Marie Belloc Lowndes; sceneggiatura: Eliot Stannard, Alfred Hitchcock
fotografia: Gaetano Ventimiglia, Hal Young
montaggio: Ivor Montagu
scenografia: C.Wilfried Arnold, Bertram Evans
Interpreti: Ivor Novello, June Howard Tripp, Nalcolm Keen, Marie Ault, Arthur Cresney
Produzione: Michael Balcon, Carlyle Blackwell per la Gainsborough Pictures, Carlyle Blackwell Productions
Bianco e nero, v.o. inglese (didascalie), 90’

Hitchcock dichiarò: “The Lodger è il primo film nel quale ho messo in pratica ciò che avevo appreso in Germania. Il mio rapporto con questo film è stato del tutto istintivo; per la prima volta ho applicato il mio stile. In realtà, possiamo dire che The Lodger è il mio primo film”. Suspense, labilità del confine tra bene e male, semplificazione assoluta dei meccanismi narrativi sono le marche di stile che diventeranno la firma del “maestro del brivido”.  Il film risente dell’influenza del cinema espressionista di Wilhelm Murnau (Sunrisepresentato due anni orsono dal CCL). Dal punto di vista tecnico il film rivela l’abilità raggiunta dal regista. Già in apertura la distribuzione della luce e delle ombre riesce a creare effetti inquietanti. Dai registi tedeschi aveva imparato l’importanza dell'”atmosfera” e come costruirla attingendo al repertorio di mezzi visivi sperimentati: ad esempio con l’uso degli specchi e dei loro riflessi, oppure sfruttando l’espressività delle scale che formano spirali verso l’alto o verso il basso e che i personaggi salgono e scendono “suggerendo sensazioni di ebbrezza o di abbattimento” (Das Kabinett des Doctor Calligaris). Nella fotografia inventa soluzioni originali: ad esempio riprende i capelli biondi della donna uccisa sparsi su una lastra di vetro e illuminati dal basso per farli risaltare; oppure inquadra dal basso verso l’alto attraverso l’espediente di un soffitto trasparente i piedi del pensionante per sottolinearne l’andirivieni ossessivo, ulteriormente sottolineato dal dondolio del lampadario.

Il soggetto fu proposto ad Hitchcock da Michael Balcon. Egli aveva ottenuto i diritti per un adattamento cinematografico di un romanzo del 1913 di Marie Adelaide Lowndes. Il romanzo parlava dei delitti commessi nel 1888 da Jack lo squartatore, nella zona est di Londra, e aveva ottenuto un grande successo. Hitchcock aveva già visto il lavoro teatrale Who Is He? tratto dallo stesso romanzo. Molti aspetti lo interessarono: i delitti del serial killer e l’atmosfera di paura collettiva che si propaga per la città; l’ambiente piccolo borghese della Londra che conosceva così bene essendo quello della sua infanzia. La sceneggiatura del film fu opera di Hitchcock e di Eliot Stannard e fu pronta all’inizio del maggio 1926. Il progetto del film era fissato nei minimi dettagli, scritto e disegnato su carta prima che si iniziasse a girare.

Furono scritturati per i ruoli dei protagonisti due attori inglesi molto in vista: Ivor Novello, idolo del teatro e autore lui stesso, e June Howard Tripp. Hitchcock volle ricostruire in studio un luogo che avesse le caratteristiche di Bloomsbury. Fu curata in particolare la costruzione della casa dei Bunting, tipica abitazione della piccola borghesia. Il film ebbe un’accoglienza entusiasta da parte di stampa e pubblico che faceva la coda da mezzogiorno a mezzanotte. Un importante giornale, il “Bioscope”, il 16 settembre 1926, giudicava il film “forse la miglior produzione britannica di tutti i tempi”

Informazioni sul progetto «Simon Quinn – Speechless / Silent Films with Live Music

In incantevoli sale da cinema e da concerto, in un ambiente intimo, si rivive l’unione tra cinema e musica. La magia dei ricordi delle bobine 35 millimetri che proiettano la loro luce tremolante sullo schermo ronzando in fondo al pubblico; un ultimo colpo di tosse nella sala tesa, mentre i musicisti accordano brevemente i loro strumenti mentre si abbassano le luci della sala… Dal 2007, Simon Quinn scrive colonne sonore per classici dell’era del cinema muto per un quartetto che suona insieme da quasi 20 anni. Le produzioni hanno incluso negli anni Kurt Rosenwinkel, Max De Aloe, Oliver Illi, Tomek Soltys e Viola Hammer. Per il 125º compleanno di Alfred Hitchcock, ha composto una nuova musica per “The Lodger” su suggerimento del Savoy Kino Bordesholm.

Band Line-up:

  • Simon Quinn (Contrabbasso & Composizione)
  • Nolan Quinn (Tromba)
  • Johannes von Ballestrem (Pianoforte)
  • Brian Quinn (Batteria)

Proiezioni

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